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 LE LETTERE DI UMMO: CONTATTO O MISTIFICAZIONE

Spagna, metà degli anni ‘60 del 1900 —Alcune persone iniziano a ricevere lettere dallo strano contenuto. Gli autori si presentano come ET, ma aggiungono che non si dovrebbe dar loro credito; sostengono che stanno studiando la nostra civiltà da un decennio e desiderano comunicare con un gruppo scelto di individui allo scopo di dare informazioni su sé stessi, evitando di frantumare il nostro tessuto sociale

 

di Joss Morisson © 2003
traduzione inglese dal francese
di Joss Morisson


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Sito web Ummo:
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Spagna, metà degli anni ‘60 del 1900 —Alcune persone iniziano a ricevere lettere dallo strano contenuto. Gli autori si presentano come ET, ma aggiungono che non si dovrebbe dar loro credito; sostengono che stanno studiando la nostra civiltà da un decennio e desiderano comunicare con un gruppo scelto di individui allo scopo di dare informazioni su sé stessi, evitando di frantumare il nostro tessuto sociale; richiedono che le informazioni rimangano all’interno di circoli ristretti. Burla o incontro del terzo tipo? Alcuni sostengono che la vicenda non è finita...
Il file Ummo, o caso Ummo, come talvolta viene definito, è una di quelle storie che suscitano o il rifiuto, condito da un risolino condiscendente, oppure lo stimolo ad addentrarvisi più a fondo per finire a boccheggiare in cerca di aria fresca; in questo caso il soffocamento è un rischio concreto, dato che esistono più di 1.400 pagine dattiloscritte (un totale di 3.850 pagine che gli Ummiti dichiarano di aver inviato in tutta la Terra) di descrizioni tecniche, acquisizioni scientifiche, psicologiche, filosofiche o spirituali, corredate da disegni e calcoli; migliaia di fogli sono stati spediti in diversi paesi, a destinatari isolati, scelti in base a criteri misteriosi. Il fenomeno nel suo complesso è andato avanti per quasi 40 anni, e potrebbe essere tuttora in corso. Secondo la comunità degli “Ummofili”, la vera storia non è ancora stata scritta nonostante dichiarazioni, commenti e conclusioni di eminenti ufologi, per i quali tutta la faccenda è ovviamente un raggiro. Perché cos’altro potrebbe essere se non un raggiro? In questo frangente il buonsenso è fondamentalmente rassicurante.
Comunque sia, la questione non è poi così semplice. Se la vicenda Ummo viene considerata esclusivamente da un punto di vista sociologico, il suo reale interesse passa inosservato; tuttavia non sono certo la paranoia, la mitomania o la semplice eccitazione determinate dalla sua presunta origine aliena a renderla così interessante, bensi l’effettivo contenuto delle lettere.
Al giorno d’oggi i testi noti sono su Internet; quale posto migliore per passare inosservati perché loro non desiderano essere creduti. Ebbene si, sono fra di noi, come in un episodio di X-Files, tuttavia non intendono sfasciare il nostro tessuto sociale, già di per sé così eterogeneo e conflittuale, con un annuncio in grande scala, con la “prova” della loro presenza fra noi. Il problema è che tale questione risale agli anni ‘60 e molti sono stufi di aspettare il contatto. Certamente noi non abbiamo fatto particolari progressi e la nostra propensione alla “distruzione reciproca”, come la definirebbero loro, è tuttora marcata e implica guerre, violenza e coercizione. Secondo alcuni questo è il motivo per cui loro sono ancora in giro: unità operative che si alternano vicendevolmente, forse composte da meno elementi, ma che continuano i loro studi sul genere umano e comunicano sporadicamente con alcuni individui “selezionati”. Il rischio che questi ultimi possano considerarsi dei “prescelti” è davvero elevato. Chi non sarebbe lieto di avere un “piacevole” contatto EI, fosse anche tramite corrispondenza?

CONTENUTO E TONO DELLE LETTERE
Se il contenuto delle lettere è indubbiamente “affascinante”, per quanto non per chiunque, la forma riveste comunque un ruolo di primaria importanza. Nella sua impersonalità, monotonia descrittiva, assenza di passione, sentimento e umorismo, e con gli assurdi contorsionismi impiegati per descrivere oggetti o concetti ai quali noi ci riferiamo con un singolo vocabolo, lo stile risulta davvero quasi ipnotico; in breve, la forma è indubbiamente esotica, ma potrebbe essere artefatta. Comunque sia, le lettere appaiono estremamente ricche di informazioni e trattano con lo stesso tono freddo e razionale l’igiene sul pianeta Ummo, la loro concezione del multi-universo multidimensionale, comprese le sue particelle non-elementari, e persino quello che noi definiamo Dio; noi disponiamo già di disparate idee in proposito, ma le loro sono ancora più elaborate!
Invero gli Ummiti, se paragonati ai nostri cicli evolutivi, sembrano più progrediti di noi; affermano di essere anch'essi umani e non un qualche tipo di semidei. Dato che ci fanno visita, dobbiamo quantomeno riconoscerne la supremazia in campo scientifico e tecnologico. Il loro pianeta dista 14 anni, luce dalla Terra tuttavia, grazie a pieghe iperdimensionali che loro sanno come sfruttare, il viaggio di trasferimento richiede solo alcuni mesi; le loro astronavi si materializzano e smaterializzano grazie alla loro padronanza dell’antimateria e degli universi gemelli... Ma quanto sono effettivamente più avanti di noi? Alla base delle lettere vi è un penetrante senso della moralità, derivato da una comprensione unificata dell’universo che ingloba scienza e spiritualità.
Secondo una delle lettere in questione, nel marzo del 1950 un’astronave atterrò per la prima volta in una zona delle Basse Alpi francesi. La “unità operativa ummita” quindi esaminò ed esplorò i dintorni e, sfruttando la propria somiglianza morfologica al tipo umano scandinavo, i visitatori giunsero ad avere un incontro ravvicinato con un giovane pastore; compresero ben presto che avrebbero fatto meglio ad agire con discrezione e quindi decisero di svolgere in segreto ricerche e osservazioni.
Quando ritennero di saperne abbastanza su di noi, stabilirono di prendere contatto con alcuni individui allo scopo di divulgare informazioni (come contropartita per quelle acquisite da noi ed anche di esaminare le nostre reazioni alle loro affermazioni. Così nel 1965, probabilmente anche prima, cominciarono ad arrivare le prime lettere, che iniziavano in questo modo:
“Ci rendiamo conto del carattere straordinario di quello che ci accingiamo a comunicarvi. Siamo consapevoli che tale affermazione potrebbe essere opera solo di un burlone, di uno squilibrato o di qualche giornalista o pubblicitario intento a sfruttarla a proprio vantaggio. Quando qualche notizia si discosta dal consueto standard di verosimiglianza e in assenza di metodi e modalità per attestarne la fondatezza, qualsiasi mente intelligente ed equilibrata ha il diritto, e il dovere, di assumere un atteggiamento scettico. Le testimonianze nude e crude non andrebbero accettate, a maggior ragione quando non se ne conosce l’origine e potrebbero quindi nascondere un inganno. Per quanto ci riguarda, quanto andiamo affermando corrisponde a verità. Tuttavia, in base a qualsivoglia logica, non possiamo pretendere che voi crediate a queste stupefacenti asserzioni. Riconosciamo che al vostro posto faremmo altrettanto...”
Poi, più avanti, scrivono:
“Proveniamo da un pianeta la cui espressione verbale o fonetica si potrebbe trascrivere come: UM-MO [in spagnolo (U)MMO]”.
Quindi proseguono riportando i dati scientifici inerenti a distanza, massa, dimensioni e a molti altri aspetti del loro pianeta e dei suoi abitanti. A questo punto il tono è impostato: da qui in avanti le lettere saranno contraddistinte da tale carattere di neutralità e precisione e risulteranno dense di dati tecnici e scientifici, a volte calcoli e formule, spesso disegni. In realtà il contenuto di ciascuna lettera è commisurato al destinatario, il quale a volte si trova davanti un documento di 40 pagine.

IL SENSO DEI DOCUMENTI
lì primo “contatto ufficiale” a ricevere una lettera di questo tipo in Spagna, fatto avvenuto a Madrid nel 1965, è Fernando Sesma.
Costui si interessa di esoterismo e storie sugli UFO e sostiene che all’epoca era in effettivo contatto con degli ET; egli periodicamente riunisce un piccolo gruppo di appassionati nel seminterrato di un famoso caffè (Leòn), un locale chiamato “La Balena Allegra”. Man mano che arrivano nuove lettere, si riescono a raggruppare le relative modalità e motivazioni.
Gli Ummiti affermano di aver inviato i documenti innanzitutto a prestigiosi scienziati di diversi paesi, Spagna inclusa, allo scopo di stimolarne la curiosità; dopo aver ricevuto cortesi ma decisi dinieghi, hanno deciso di adottare una nuova strategia, concentrandosi su persone più aperte verso questi argomenti e andando alla ricerca di giornalisti, scrittori, e appassionati di UFO. Ben presto nella “Sala della Balena Allegra” attorno a Sesma si formò un gruppo di lettura dei documenti degli Ummiti; le lettere all’epoca inviate in vari paesi erano state indiscriminatamente imbucate nelle più varie parti del globo.
Alcune settimane dopo che il primo messaggio era pervenuto a Sesma vi fu un avvistamento in località Aluche, nelle vicinanze di Madrid: atterrò un’astronave e l’evento fu riportato dalla stampa locale. In seguito, nel giugno 1967, a San Josè de Valderas si verificò un episodio analogo in condizioni simili. Questi casi sono stati ampiamente denunciati come grossolane messe in scena (vedere il riquadro con l’intestazione “Fotografie contraffatte?”), nondimeno rimasero tracce e oggetti...
Nel 1975 l’ingegnere francese Jean Pierre Petit venne a sapere dell’esistenza dei testi; egli’ è uno di coloro che, in Francia e altrove, hanno dato credito alla storia degli Ummo e sull’argomento ha scritto vari libri. J.P. Petit ha esaminato il materiale scientifico contenuto nelle lettere, in particolare tutto quello che concerne la struttura dell’universo, I ‘antimateria ed altre informazioni, nozioni che lo hanno portato ad elaborare quella che viene definita la propulsione magnetoidrodinamica (MHD). Parte del suo materiale è presente sulle pubblicazioni di fisica ed astrofisica riviste dai pari e proposto in occasione di convegni internazionali. Dimostrando faccia tosta e senso dell’umorismo, Jean-Pierre si spinge sino a citare una fonte Ummita nei riferimenti di un articolo! Poi Petit ha a sua volta iniziato a ricevere lettere, una delle quali è pubblicata nel suo libro più recente, UFO ed armi segrete statunitensi (OVNJs et Armes Secrètes Américaines, Editions Albin Michel, Parigi, 2003), a dimostrazione del fatto che è tuttora addentro alla questione. [vedere il suo sito web undefined e l’articolo della rubrica Science News sul nr. 42. Il Direttore]
Tuttavia Petit, che è un eccellente divulgatore, è dotato di una forte personalità e denuncia la propensione del gruppo spagnolo a nutrire una sorta di venerazione nei confronti di quegli “esseri biondi provenienti dallo spazio esterno” e ad ubbidire “alla lettera”, sebbene non in tutte le occasioni, alle rigide condizioni imposte dagli Ummiti in merito alla diffusione ed alla lettura collettiva dei documenti. In seguito loro spiegano che hanno condotto un esperimento sul grado di accettazione di concezioni del tutto innovative in un dato tessuto sociale... Petit non avrà pace sino a quando non avrà avuto un contatto vero e proprio!

TEORIE INGANNEVOLI
Sino a questo punto il file era alquanto inestricabile e sull’argomento si era detto e scritto quasi tutto. La tesi del raggiro era quella prevalente e veniva proposta in diverse versioni, addossando di volta in volta la responsabilità a studenti, scienziati, spie, agenti della CIA, KGB, etc.
Tale situazione perdurò sino a quel giorno del 1993 in cui Luis Jordan Peila, collegato alla vicenda per via dell’avvistamento di Aluche, ammise di essere stato lui ad aver allestito tutta la cosa anche se in seguito in privato ritrattò l’ammissione, dicendo che “loro” gli avevano intimato di confessare. Infine, nel 1998, costui riconsiderò le sue dichiarazioni ma disse di aver
agito con l’aiuto di “un' organizzazione
nordamericana”!
Il giornalista francese Gildas Bourdais,convinto della tesi dell’inganno, alla domanda “Perché?” dà una risposta sorprendente.
Secondo la sua opinione questa enorme manipolazione era finalizzata a screditare l’ufologia e a farsi gioco degli ufologi tramite un contatto artefatto. [Vedere il suo articolo riportato sul sito web undefined il Direttore].
Sarebbe stato possibile approntare un programma talmente costoso e complesso, comprendente solo un gruppo di circa una trentina di contatti spagnoli, per poi arrivare sino a questo punto 30 anni più tardi? Allestire un piano così elaborato su un periodo così prolungato avrebbe massimizzato i rischi. E per
quale motivo qualcuno dovrebbe proporsi di gettare nel ridicolo l’ufologia se non per nascondere il fatto che gli UFO sono reali? Un’impresa di questo genere quindi appare tanto sproporzionata quanto rischiosa, e inutilmente sofisticata.
Per di più le lettere, come nota Gildas Bourdais, non sono particolarmente filoamericane, ma nemmeno filosovietiche. Alcuni ufologi, mai a corto di
argomenti, hanno suggerito una manipolazione da parte della CIA quando le lettere criticavano il sistema sovietico; queste sarebbero poi state sfruttate dal KGB per muovere critiche verso gli Stati Uniti tramite gli Ummiti!
Si può facilmente comprendere quanto questo modo di ragionare appare poco efficace e come qualcuno potrebbe ricorrere a qualsiasi contorsione mentale per riuscire a trovare motivazioni per quello che può essere soltanto un enorme raggiro.
Raggiro o evento reale che sia, qualsiasi versione, sino a quando non verrà dimostrata, rimarrà un’ipotesi. Tuttavia oggi questa vicenda è diventata un tale rompicapo che ci si potrebbe limitare a tirare uno ad uno alcuni fili con la speranza di raccogliere unicamente una serie di ipotesi. Da parte sua Bourdais riconosce che in ambito ufologico questo “file” è del tutto “a sé stante”.

TENTATIVI DI DECIFRARE LA LINGUA
Di recente al file si è aggiunto un nuovo importante elemento. Le lettere degli Ummiti sono cosparse di “parole” della loro lingua simili a ideogrammi, per le quali forniscono un equivalente in spagnolo (ad esempio, “OYAGAA” per “la Terra”).
Così si è stabilito un lessico ed alcune menti indagatrici hanno cercato di decifrare il codice di questa lingua, confrontandola con lingue che gli Europei etichettano come ‘esotiche’, come ad esempio il cinese, senza tuttavia alcun esito positivo. Non sorprende che la lingua, in quanto parte di un raggiro, sarebbe stata priva di significato.
Le parole appaiono come sequenze di lettere derivate dal nostro alfabeto, spesso raddoppiate o triplicate nel medesimo vocabolo, aspetto che ne rende assai difficile la pronuncia.
Nel 2002, sotto lo pseudonimo di “Jean Pollion”, uno scienziato ha pubblicato un libro (Ummo: de vrais extraterrestres, Aldane, Cointrin, Svizzera, 2002) nel quale sostiene di aver decifrato il codice. Bisognerebbe sottolineare che presumibilmente questa lingua ummita costituisce il “primo livello” della loro tipologia di comunicazione, in quanto in realtà la loro scienza si basa su di una logica a quattro valori, laddove noi utilizziamo la logica del terzo escluso, ovvero a due valori (ogni asserzione è vera oppure è falsa; vedere ad esempio i problemi che questa logica ha determinato nella fisica quantistica).
Lo scienziato inoltre afferma che utilizzando questa lingua di “primo livello” loro sono in grado di comunicare per via telepatica.
Jean Pollion ritiene di aver svelato il sistema alla base di questi vocaboli. Dopo anni di lavoro e molti controlli incrociati, la sua ipotesi è che il suono di ciascuna lettera comprende il significato del termine; di conseguenza egli individua 17 “suoncetti”, la cui disposizione in un ordine dato determina il significato del vocabolo. Ad esempio “A” significa “verità, azione, efficacia”; “D” significa “espressione, forma, apparenza”; “E” significa immagine mentale, percezione, sensazione, idea”, etc. Anche se a volte per seguire Pollion serve un calzascarpe concettuale, il suo modello sembra discretamente funzionale, in quanto permette la ricostituzione di un linguaggio elementare, essenzialmente descrittivo e privo di “vocaboli oggetto” come quelli che impieghiamo noi. Gli Ummiti descrivono la loro lingua di primo grado come basilare e funzionale. Gradi più elevati consentono la trattazione di concetti meno “oggettivi”, come quelli scientifici o spirituali.

UN DIALOGO SULLA FISICA TEORICA
Dato che Jean-Pierre Petit ha esaminato la parte cosmologica, diamo un’occhiata all’assai complessa questione delle particelle elementari.
Ad ogni modo, onde evitare di addentrarci troppo in tale complessità, potrebbe essere interessante fare alcuni paragoni. Ho riunito in forma dialogica delle frasi tratte dalle lettere degli Ummiti (contrassegnati dalla lettera “U”) del 1966-1967 e le ho combinate con le citazioni di un libro di recente pubblicazione, Oltre lo Spazio e il Tempo: la Nuova Fisica (Au-delò de 1 ‘Espace et du Temp: la Nouvelle Physique, Le Pommier, 2003) di Marc Lachièze-Rey, fisico teorico ed astrofisico del Centro Nazionale Francese per la Ricerca Scientifica, il quale cerca di riepilogare gli attuali ambiti della ricerca inerente alla fisica (le sue citazioni sono contrassegna-te dalla lettera “P”); i brani riguardano la concezione dell’universo e delle sue componenti elementari:
U: “Le contraddizioni da voi rilevate nella fisica relativistica e nella meccanica quantistica sono il prodotto di un difetto originano. Sono le conseguenze di errori basilari e fondamentali dei concetti.”
P: “La descrizione relativistica tralascia le proprietà interne della materia; la descrizione quantistica tralascia la gravitazione (geometria dello spazio-tempo).”
Sinora nulla di sorprendente, dal momento che chiunque si interessasse di fisica nel 1966 ne sarebbe stato a conoscenza.
In un altro brano, gli Ummiti citano il loro concetto di una “componente elementare”, al quale ci riferiamo con la lettera “Z”.
U: “Spiegheremo il concetto di Z, che non va mai confuso con il concetto di punto matematico o geometrico elaborato dai fisici terrestri come astrazione priva di realtà fisica.”
P: “Il concetto di punto ha dato origine alle maggiori difficoltà della fisica... La geometria non commutativa considera lo spazio privo di punti... Il primo vantaggio determinato dalla teoria delle stringhe (degli anni ‘80) è che le interazioni non vengono più localizzate come punti nel continuum spazio-tempo.”
L’idea di una geometria priva di punti fu avanzata negli anni ‘30 del secolo scorso, ma venne formalizzata solo pochi anni fa. Quindi stiamo parlando di concetti altamente specializzati per il 1966, tuttavia la cosa sta diventando sempre più sconcertante.
U: “Dovreste soltanto sostituire il ‘continuum spazio-tempo’ con un ‘insieme discreto (discontinuo) di Z’.”
P: “Ci piacerebbe considerare uno spazio-tempo che è discreto e non continuo.”
P e U sembrano davvero trovarsi d’accordo!
U: “Per noi esiste quello che viene chiamato spazio-tempo.. .ma immerso in una struttura di Ndimensioni.”
P: “La concezione cosmologica convenzionale non ci permette di considerare il nostro spazio-tempo come immerso in qualcosa d’altro. Tuttavia secondo le teorie più recenti (superstringhe e brane) il nostro spazio-tempo è certamente immerso in qualcosa di più vasto: il subspazio, una sorta di retro-mondo... Il nostro spazio-
tempo rappresenta soltanto una parte dell’universo.”
U: “Il nostro cosmo è quello che voi definite continuum spazio-tempo; per definirlo matematicamente ci servono 10 dimensioni.”
P: “[Nella teoria della superstringa] lo spazio-tempo è sostituito da una molteplicità che presenta un elevato numero di dimensioni (10 o lì), chiamata “subspazio”... Negli anni 1970-1980 sono state elaborate cinque diverse tipologie di teorie delle superstringhe (tutte in un subspazio a 10 dimensioni).”
U: “[definizione di Z] Come prima approssimazione concettuale, potremmo dire che si tratta di un fascio di assi orientati; rispetto agli angoli da questi formati, gli elementi meno importanti ditale fascio sono proprio gli assi (finzioni matematiche).”
P: “Oggetti fondamentali della fisica non sono punti-particella bensì “stringhe” unidimensionali, o anche oggetti dalle dimensioni arbitrarie (brane). Queste teorie sono versioni molto vicine a una teoria più fondamentale ancora ignota.”
U: “Qualsiasi particella (elettrone, mesone, gravitone) è esattamente una Z orientata in modo diverso dalle altre.”
P: “Due stringhe in questi stati si presentano come due particelle differenti.”
U: “Quelle che voi definite particelle subatomiche, dotate di differenti caratteristiche di massa, carica e spin, non sono altro che orientamenti multipli di un’unica Z.”
P: “Che si trovi in uno stato quantico o in un altro, la stessa stringa compare nel nostro mondo (dal subspazio); ad esempio, con una massa variabile. Per dirla in altro modo, vedremmo particelle differenti.”
In termini di particelle elementari questa lista di idee analoghe, anche nella loro formulazione, è ben lungi dall’essere completa. Dunque la superstringa dei nostri super-fisici corrisponde alla “Z” degli Ummiti? Non ci siamo ancora spinti sino- a tale conclusione, nondimeno le analogie sono sbalorditive.
Date queste condizioni la tesi del raggiro implica la complicità, nel 1966, di fisici di alto livello — oppure chiaroveggenti! Una volta Jean-Pierre Petit affermò che la teoria della stringa è “una frode”. Forse ha cambiato idea.

PREDIZIONI UMMITE
Due esempi indicano che il livello di complicità è lo stesso in altri campi, quali la biologia e la medicina. Negli anni ‘60 gli Ummiti ci misero in guardia dall’impiego sistematico degli antibiotici, soggetti a indurre resistenza nei germi — problema del quale ci siamo aceorti solo negli anni ‘90. Nelle loro lettere, inoltre, gli Ummiti sostengono che l’acqua contenuta nelle cellule è in grado di trasportare seguali elettromagnetici esattamente ciò che ha apparentemente scoperto il Dr. Jacques Benveniste, reso famoso e contemporaneamente messo all’indice per la sua teoria sulla “memoria dell’acqua”.
Questi sono argomenti ben più seri dei sofismi sulle interpretazioni sociologiche del “mistero di Ummo” o sull’autenticità delle fotografie — senza tuttavia sminuire l’importanza delle suddette questioni.
La vicenda presenta numerosi elementi di coerenza, così come elementi di disinformazione — errori intenzionali — inseriti nei testi allo scopo di vanificare una fin troppo “facile” identificazione della loro origine. Quanto al generale scetticismo sugli ET, man mano che si va avanti si sta gradualmente attenuando. Alcuni stanno ancora svolgendo indagini e provando ad assemblare il rompicapo (vedere il riquadro, Il punto di vista di un ummofilo”).
Resta comunque un importante quesito; è interessante domandarsi come mai le persone dotate di “buonsenso” trovino così irrazionale l’idea che gli ET possano essersi infiltrati fra di noi. Ad un esame più ravvicinato, potrebbe darsi che tale blocco sia esso stesso irrazionale ed inconscio. In verità un essere proveniente dallo spazio rappresenta in qualche modo il nostro stesso futuro, quello di esploratori interstellari. Se consideriamo l’essere dallo spazio come un viaggiatore del tempo, in che modo riuscirebbe a farci visita?
Si potrebbe rimuovere questo blocco con la crescente accettazio
ne del fenomeno UFO da parte della popolazione. Nonostante coloro che dietro a tutto a questo intravedono soltanto un mito, la scoperta di numerosi pianeti al di fuori del sistema solare corrobora considerevolmente l’ipotesi di vita extraterrestre e, quindi, di possibili visite. Però quei pianeti hanno dovuto essere individuati e misurati dai “nostri” strumenti, attraverso i nostri” calcoli, prima che se ne accettasse l’esistenza; e tuttavia erano lì!
Le lettere degli Ummiti parlano del fatto che troveremo tracce di vita pluricellulare su Marte, dove non molto tempo fa è stata inviata una sonda proprio a tale scopo. In verità, negli anni ‘40 ci si aspettava che un ET fosse un marziano; al giorno d’oggi proviene da molto più lontano, nondimeno potrebbe trovarsi molto più vicino di quanto non pensiamo.
Dovremmo temerli? Secondo loro, no. Per intraprendere un viaggio del genere attraverso lo spazio, una civiltà deve aver padroneggiato la “materia-energia” ad un livello tecnologico elevatissimo; se la civiltà in questione non avesse trasceso la propria aggressività, una tecnologia di tal genere l’avrebbe condotta all’autodistruzione. Alla luce di questa argomentazione, qualsiasi civiltà che ci faccia visita può ayere unicamente scopi pacifici.

Nota del Direttore:
Per maggiori informazioni sulle lettere e la controversia Ummo, visitate il sito web undefined

A proposito dell’Autore:
LI trentanovenne francese Joss Morisson ha una formazione in scienze naturali e lavora da dieci anni come giornalista scientifico per numerose testate professionali, nonché per la radio e la televisione, nel campo della medicina/salute. Abita nei dintorni di Tolosa ed opera come giornalista indipendente e scrittore nel contesto di tematiche alternative. Può essere contattato via email presso:Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

Fonte
Nexus


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