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Great Sphinx Of Giza1

Gli egittologi la Sfinge e il cover-up

Quello che vi sto per proporre è un articolo uscito su Nexus qualche mese fa e che merita assolutamente di essere letto, in quanto mostra un quadro eloquente sulla losca figura di Zahi Hawass (il mafioso della piana di Giza) e del cover-up che è calato sulle Piramidi e la Sfinge da quando questo losco personaggio è stato insediato a capo del Consiglio Supremo delle Antichità in Egitto.

Buona lettura.

Gli egittologi la Sfinge e il cover-up
di Philip Coppens
© giugno 2009 PO Box 13722 Nortfi Berwick EH39 4WB Regno Unito
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Sito web: www.philipcoppens.com

Giza: The Truth (di Chris Ogilvie-Herald e Ian Lawton), The Stargate Conspiracy (di Lynn Picknett e Clive Prince) e Secret Chamber (di Robert Bauval) sono i tre libri che un decennio fa delinearono una panoramica della controversia che si riteneva ruotasse intorno alla Piana di Giza e alle piramidi. La questione cruciale verteva sull'eventualità che il complesso ospitasse delle camere, non ancora scoperte o deliberatamente tenute nascoste, all'interno delle piramidi oppure sotto o nei pressi della Sfinge.
Il decennio precedente aveva visto un rinnovato interesse per la piana, in parte determinato dalle teorie di Robert Bauval e Graham Hancock, nonché dal reperimento di una porta in una zona inaccessibile della Grande Piramide, scoperta il 22 marzo 1993 da Rudolf Gantenbrink, ingegnere tedesco esperto in robotica, durante l'installazione di un sistema per il condizionamento dell'aria; tale evento diede adito a svariate asserzioni, accuse e diatribe che, all'alba del nuovo millennio, si persero pian piano nel nulla. Oggi come oggi sembra che l'interesse verso i misteri dell'antico Egitto sia scemato e la pace ripristinata; tuttavia, parlate con gli addetti ai lavori ed emergerà un quadro diverso, un quadro di diffuso biasimo nei confronti del Consiglio Supremo delle Antichità (SCA) e nello specifico del Dr. Zahi Hawass, suo segretario generale dal 2002. Va notato che numerosi archeologi egiziani sostengono che suddetto ente sovrintende con un controllo di tipo dittatoriale, e che questa non è altro che la punta di un iceberg fatto di coperture, diffamazione, malversazione e forse altro ancora. Trascorsi dieci anni, nessuno sembra scriverne ma la situazione è riprovevole almeno quanto lo era nel 1999. Il Consiglio Supremo delle Antichità fa parte del Ministero della Cultura egiziano e ha la responsabilità della conservazione, tutela e regolamentazione di tutte le antichità e gli scavi archeologici del paese; se nell'ultimo decennio un qualsiasi telespettatore ha nutrito la convinzione che l'unico egittologo esistente sia Zahi Hawass, forse lo si può perdonare.
In realtà Hawass assomiglia più a un amministratore che a un archeologo; si potrebbe persino sostenere che se costui avesse abbastanza tempo per condurre degli scavi non assolverebbe il suo compito di amministratore, ma una telecamera esercita la stessa attrazione della luce per una falena. Hawass è un personaggio controverso. Negli anni Novanta era al centro della contesa e mantiene tale posizione ancor oggi - più in Egitto che all'estero. Secondo A. Robert Smith, biografo di Edgar Cayce, negli anni Novanta Hugh Lynn Cayce avrebbe affermato: "Gli [a Zahi Hawass] ho fatto ottenere una borsa di studio in Egittologia presso la University of Pennsylvania, affinché conseguisse il dottorato; ho ottenuto la borsa di studio tramite un membro dell'ARE che faceva parte della commissione borse di studio Fullbright."1 Hawass nega con decisione tale evento, sebbene sia un fatto riconosciuto che Hawass venne ammesso alla University of Pennsylvania grazie ad una borsa di studio. (Nota: ARE è l'acronimo della Association for Research and Enlightenment, organizzazione fondata per promuovere l'opera dei "profeta dormiente" statunitense Edgar Cayce.) La ARE si interessa alla Piana di Giza in quanto negli anni Venti Edgar Cayce proclamò che sotto la Piana, nei pressi della Sfinge, era celata una "Sala degli Archivi" contenente informazioni sulla perduta civiltà di Atlantide.

Affari Esteri

Ad ogni modo, mentre i più hanno rivolto l'attenzione verso l'ARE, si è trascurato un altro organismo, ovvero FARCE (American Research Center in Egypt), il quale sembra l'autentico burattinaio.
Una fonte, contattata per il presente articolo, ha riferito: "Mi reco sovente in Egitto e i funzionari governativi con cui ho modo di interloquire per la maggior parte non apprezzano Hawass. In quel paese vi sono numerosi archeologi che svolgono un eccellente lavoro, un aspetto che si evidenzia subito a chiunque visiti l'Egitto e si occupi di Egittologia. L'unico problema è costituito da Hawass e dallo SCA. Per quale motivo? Perché Hawass è stato imposto all'Egitto, molto tempo addietro, da determinati stranieri, i quali hanno scelto un ignorante, lo hanno imbellito, gli hanno conferito un PhD tramite l'ARCE. Hawass è un burattino." Incalzata sulle ragioni di tale situazione, la fonte ha aggiunto: "Affinché i segreti non vengano alla luce e costoro si aggiudichino le migliori concessioni archeologiche. Se Hawass si trova ancora al suo posto lo deve soltanto al fatto che sa come giocare con il nazionalismo; ogni giorno lo sento descrivere come gli stranieri intendano sottrarre quel che appartiene agli Egiziani e all'Egitto, cui competono le antichità. Si tratta di un atteggiamento furbo, in quanto fa sembrare che egli stia lottando a favore della causa egiziana e non verrà messo in disparte." La fonte ha inoltre notato: "Lo SCA si attiene agli ordini di stranieri da cui ha ricevuto aiuto per la tutela dei propri interessi." Invero, anche se qualcuno potrebbe pensare che gli Egiziani detengono, sotto il profilo archeologico, il controllo del proprio paese, le apparenze possono trarre in inganno. L'organismo che svolge il ruolo di "burattinaio" è l'American Research Center in Egitto. Nel sito web dell'ARCE si legge la seguente dichiarazione: "Fra i numerosi importanti risultati conseguiti dall'ARCE si annovera la nostra relazione con il Consiglio Supremo delle Antichità (SCA), interno al Ministero della Cultura egiziano, senza il quale il nostro lavoro non sarebbe possibile. L'ARCE viene considerato in quanto fautore di importanti contributi che servono ad aiutare in modo diretto l'Egitto nella sua opera di preservazione dei proprio retaggio culturale."2 L'ARCE venne fondata nel 1948 da un "consorzio di enti culturali e didattici", laddove tale organismo tiene a sottolineare che si trova in loco anche per "consolidare i legami culturali egizio-statunitensi" e in particolare per "stabilire una 'presenza' ufficiale per gli studiosi nordamericani in Egitto". Curiosamente, nel sito web dell'ARCE si aggiunge: "Incoraggiato e sostenuto dal Dipartimento di Stato statunitense, nel 1962 FARCE è entrato a far parte di un consorzio più ampio e maggiormente strutturato ed è stato incaricato di gestire e assegnare oltre 500.000 dollari l'anno in fondi attinenti alla Public Law 480 (Food for Peace),"3 il che sta a significare che l'ARCE riveste funzioni tanto scientifiche quanto sociali. Comunque sia, alla luce del modo in cui collabora con il Dipartimento di Stato, ci si potrebbe chiedere se a un certo punto l'ARCE non sia stato usato, più o meno lecitamente, per perseguire scopi politici di altro genere, tenendo presente che l'Egitto ha avuto un passato politico intrigante nella contesa fra Oriente e Occidente.
Aspetto interessante, nel corso della stesura del presente articolo sono stato contattato da una fonte, la quale sosteneva che lo SCA riceve dì frequente dalla National Security Agency (NSA) immagini satellitari contenenti informazioni relative all'eventuale presenza di strutture sotterranee in corrispondenza di determinati siti. Alcuni giorni dopo, Fll maggio, per tramite del ministro della Cultura Farouk Hosni (capo di Hawass), il governo egiziano ha annunciato che "le ricerche condotte via satellite hanno confermato l'esistenza, in Egitto, di 132 siti archeologici che sino al momento attuale non sono stati oggetto di scavi".4 Anche se l'Egitto dispone di alcuni satelliti in orbita, Hosni non ha identificato nello specifico le fonti di suddette immagini, sebbene abbia affermato che il programma per fotografare monumenti via satellite veniva attuato in collaborazione con l'Egyptian National Authority for Remote Sensing and Space Sciences (NARSS) e, per l'aerofotografia e i rilevamenti laser sul terreno, con la Mubarak City for Scientific Research.

Tenere all'asciutto le zampe della Sfinge

Ma torniamo a Hawass e alla Sfinge. Lo schema operativo di cui sopra si è palesato nell'aprile 2009, quando Hawass ha riferito: "Sotto la mia direzione il Consiglio Supremo delle Antichità sta lavorando allo scopo di ridurre il livello delle acque sotterranee attorno ai siti archeologici di tutto il paese. Abbiamo completato le iniziative, finanziate da USAID, volte a drenare i templi di Luxor e Karnak, e in molte altre aree i lavori sono in corso. Uno dei nostri maggiori successi recenti è stata l'elaborazione di un sistema finalizzato a evitare che le zampe della Grande Sfinge di Giza si bagnino!"5
Nel suo rapporto dal titolo "The Story of the Sphinx", Hawass ha curiosamente aggiunto: "Forse l'aspetto più importante del progetto concernente il livello freatico è stato che ci ha consentito di porre termine alle congetture relative a misteriose gallerie e camere sotterranee scavate sotto la Sfinge da antiche civiltà'.
Da anni polemizzo con personaggi quali John Anthony West, Robert Bauval e Graham Hancock, i quali affermano che i sopravvissuti di una civiltà scomparsa 10.000 anni fa abbiano lasciato dei segreti sepolti sotto la Sfinge; costoro inoltre sostengono che l'erosione della Sfinge sia stata provocata dall'acqua, il che sta necessariamente a significare che tale opera risale a un periodo di gran lunga antecedente all'Antico Regno. Nessuna delle loro teorie poggia su basi concrete, nondimeno i loro sostenitori hanno insistito sul fatto che dovremmo effettuare trivellazioni per tentare di reperire tali camere nascoste. In passato mi sono sempre rifiutato di permettere un progetto di tal genere, in quanto privo di basi scientifiche. Dato che comunque tali trivellazioni si sono rese necessarie nel contesto del nostro lavoro finalizzato a proteggere la Sfinge dall'acqua freatica, infine le abbiamo effettuate nei pressi della statua e abbiamo rilevato che 11 non esistevano affatto passaggi o camere nascoste."6 Nonostante la consueta enfasi mediatica cui Hawass fa ricorso per dare risalto alle sue del tutto ordinarie realizzazioni, la sua è una conclusione fuori luogo — e totalmente non scientifica. Esistono numerosi studi, quali rilevamenti sismici risalenti al 1992 e quelli di Schor tramite radar risalenti al 1996, che indicano chiaramente anomalie geologiche (vale a dire cavità), in massima parte di origine naturale, aspetto che comunque esula dalla questione. In realtà si potrebbe denotare - e alcuni lo hanno fatto - che Hawass ha effettuato test specifici per l'acqua freatica in quei particolari luoghi in cui era sicuro non si sarebbero reperite cavità di tal genere, naturali o "passaggi o camere nascoste" che fossero. Effettuare test per valutare il livello freatico è sensato, tuttavia la disinvolta dichiarazione di Hawass secondo cui "non esistevano affatto passaggi o camere nascoste" comporta una conclusione che non è possìbile trarre dalle limitate ricerche svolte nell'ambito del suddetto test. Esistono cavità, questo è fuor di dubbio. Punto e basta.
In realtà, il 14 aprile 1996 lo stesso Hawass annunciò alla stampa egiziana che sotto la Sfinge e attorno alle piramidi vi sono tunnel segreti, affermando la propria convinzione che tali tunnel avrebbero dimostrato di "contenere numerosi segreti relativi all'edificazione delle piramidi".7 Sebbene sia lecito cambiare opinione, forse a distanza di tredici anni sarebbe opportuno evidenziare la propria nuova posizione. Non per il Dr. Hawass. Ad ogni modo, il rapporto di Hawass "The Story of the Sphinx" contrasta anche con le risultanze derivate dalle scansioni effettuate dal Dr. Abbas e dal suo team, pubblicate nel 2007 dal National Research Institute of Astronomy and Geophysics (NRIAG). Tuttavia, invece di esprimersi in merito a un collega accademico i cui risultati sono stati pubblicati su una testata scientifica, Hawass - per ragioni che non hanno nulla a che fare con la scienza ma, probabilmente, in virtù di motivazioni dettate da esibizionismo, se non più bieche - si dedica a personaggi quali West, Bauval e Hancock.
Non è peraltro affatto chiaro quale sia il collegamento fra l'età della Sfinge determinata dall'erosione dell'acqua e la presenza di camere sotto il monumento. Ad ogni modo, visti e considerati gli altri funambolismi non scientifici tipici di Hawass, non ci si dovrebbe sorprendere. Quando, invece delle dichiarazioni alla stampa, di Hawass si prendono in considerazione i rapporti, emerge un quadro ancor più interessante. Apprendiamo che agli inizi del 2008 il Consiglio Supremo delle Antichità ha collaborato con l'Engineering Center for Archaeology and Environment dell'Università del Cairo allo scopo di perforare nel substrato roccioso alla base della Sfinge quattro pozzi di trivellazione, profondi circa venti metri e del diametro di dieci centimetri, in ciascuno dei quali è stata calata una telecamera per consentire l'esame della geologia della piana,8
Il rapporto "The Story of the Sphinx" contiene svariate 'perle', di cui Hawass dovrebbe occuparsi, invece egli si dedica ad allestire uno spettacolo di fumisterie. Verrebbe quasi da chiedersi se il nostro preferisca che questo ma-teriale non venga notato; e, a giudicare da quanto avvenuto dopo la pubblicazione, i pochi che hanno riferito l'annuncio hanno concentrato l'attenzione sul "servizio aggiuntivo West-Bauval-Hancok" e non sullo spettacolo principale.
Un documento di aggiornamento scientifico separato dichiara che attraverso le tubature di drenaggio vengono pompati 260 metri cubi d'acqua ogni ora, vale a dire 6.240 metri cubi, ovvero 6.240.000 litri d'acqua al giorno; una piscina olimpionica contiene 2.500.000 litri. In sintesi, da sotto la Sfinge si travasa ogni giorno una massa d'acqua pari quasi a quella di tre piscine olimpioniché! Invero la Sfinge stessa ci starebbe a malapena dentro una piscina olimpionica. Il rapporto prosegue informandoci che, in quanto tale, l'acqua davanti alla Sfinge ha subito una riduzione pari al settanta per cento dei suo volume. Un momento: per verificare lo spostamento del corpo della Sfinge e del substrato roccioso circostante si sono predisposti non meno di 33 punti di monitoraggio, per la durata di un mese, e ne è risultato che ambedue sono ben saldi.9
Ora, a meno che io non mi sbagli grossolanamente, per drenare ogni ora quantitativi d'acqua di tale portata servirebbe almeno una cavità, delle dimensioni approssimative di una piccola piscina, suscettibile di riempirsi continuamente di liquido; in sìntesi, un lago sotterraneo. Quindi il rapporto indica con forza la fallacia delle conclusioni dello stesso Hawass!
Il che ci porta al quesito successivo: per quale motivo stanno svuotando un lago sotterraneo? Per ragioni di stabilità, oppure per qualcos'altro? Si potrebbe obiettare che la rimozione dell'acqua ridurrà la stabilità della Sfinge, stabilità che era motivo di preoccupazione nonché ragione del monitoraggio dell'area. Tuttavia, a quanto pare, in base a un periodo di osservazione di un mese, lo svuotamento di questa cavità sotterranea non mette a repentaglio la stabilità delle strutture di superficie. Ma, innanzitutto, per quale motivo darsi la pena di prosciugarla? Per tenere all'asciutto le zampe della Sfinge?
Una fonte, a fronte dei rapporti di Hawass e delle mie considerazioni, si è spinta a sostenere che Hawass — accompagnato dall'egittologo Mark Lehner - avesse di fatto individuato il lago parecchi anni fa; il lago si estende al di sotto dell'intera piana, l'area racchiusa dal muro di cemento (la cui costruzione ha avuto inizio nel 2002). La fonte ha aggiunto che, a suo parere, questi progetti rappresentavano i preparativi di un'esplorazione del mondo sotterraneo di Giza.

Scandalo al Consiglio Supremo

Come dovremmo dunque interpretare le azioni di Hawass? Appare evidente che egli ama le luci della ribalta e spesso fa dichiarazioni contraddittorie. Ma vi è dell'altro in cantiere? Alcuni osservatori hanno commentato che il ferreo controllo di Hawass su tutte le opere archeologiche in Egitto è il logico risultato di un paese in via di sviluppo che ha cercato disperatamente di porre termine al vergognoso saccheggio del suo retaggio storico. La realtà dei fatti, comunque, è che recenti sviluppi all'interno dello SCA hanno portato alla luce corruzione su larga scala, con funzionari governativi di primo piano incarcerati per peculato. L'8 ottobre 2008 l'ex direttore dei Restauri del Cairo islamico e altri due funzionari del Ministero della Cultura egiziano sono stati condannati a scontare una condanna di dieci anni per aver ricevuto bustarelle da aggiudicatari di appalti. La corte del Cairo ha ingiunto a Ayman Abdel Monem, Hussein Ahmed Hussein e Abdel Hamid Qutb di pagare sanzioni comprese fra 200.000 e 550.000 LE.10
Abdel Hamid Qutb era di fatto a capo del dipartimento tecnico dello SCA e si presentava a rapporto da Hawass. Gli appalti sospetti valevano milioni di dollari e comprendevano il restauro di alcuni fra i più celebri monumenti egiziani. All'epoca dell'arresto di Qutb, avvenuto nel settembre 2007, Hawass si è subito prodigato a prendere le sue difese, sostenendo che l'accusato non aveva la facoltà di assegnare appalti.
Hawass ha riferito all'Arabie Service della BBC che gli appalti vengono assegnati a seguito di una "rigorosa procedura" e che Qutb non godeva di alcun potere decisionale.11, 12 La corte ha ovviamente deciso diversamente; e se a quel punto Hawass ha espresso qualche commento in merito, io non sono riuscito a trovarne traccia. Nell'intervista rilasciata a seguito dell'arresto di Qutb, Hawass ha inoltre dichiarato alla BBC che avrebbe intrapreso "immediate misure contro qualsiasi dipendente pur solo sfiorato da qualsivoglia sospetto, anche se costui risultasse innocente".13 Colpevole sino a prova contraria, a quanto pare è questo il modus operandi all'interno dello SCA. Non sorprende che, secondo alcuni rapporti, in Egitto Hawass non goda di grande popolarità.

Robot e schiavi

Non è la prima volta che Hawass si è ritrovato in acque torbide. In realtà, nello stesso periodo in cui, il 22 marzo 1993, il robot di Gantenbrink scopriva la porta nascosta all'interno della Grande Piramide, Hawass fu sospeso dal suo incarico di allora, ovvero ispettore capo della Piana della Piramide di Giza. Semplice sincronicità, oppure Gantenbrink ha approfittato del vuoto di potere per annunciare la sua scoperta nell'aprile successivo, consapevole che altrimenti sarebbe stata soppressa? Anche quanto accadde in seguito è interessante e sinto-matico. Al momento dell'annuncio, a Gantenbrink venne impedito di riprendere il suo lavoro. L'Organizzazione per le Antichità Egiziane (EAO), antesignana dello SCA, sostenne che Gantenbrink aveva infranto una "regola" dell'archeologia parlando per conto proprio invece che tramite i "canali appropriati" — che, per stessa ammissione dell'ente, esistono per controllare quello che viene divulgato e viceversa. Gli eventi successivi sono altrettanto interessanti e sintomatici. Graham Hancock scrive: "Il Dr. Rainer Stadelmann, [all'epoca] direttore dell'Istituto Archeologico Tedesco del Cairo, si schierò a fianco degli Egiziani, biasimò Gantenbrink per la sua iniziativa a mezzo stampa e fu categorico in merito all'importanza praticamente nulla della scoperta. 'Non si tratta di una porta; dietro di essa non vi è alcunché."'14 Il Dr. Muhamad Bakr, presidente dell'EAO, si spinse a definire l'annuncio una "bufala", dichiarando: "La bocca del pozzo è troppo piccola per consentire l'accesso del robot "15 La storia ha dimostrato che Bakr si sbagliava su entrambi i fronti. Bakr era colui che aveva rimosso Hawass dall'incarico, sostenendo che sotto la sorveglianza di quest'ultimo da Giza era stata rubata una statua pregiata. Citando ancora Hancock: "Tre mesi più tardi, nel giugno 1993, lo stesso Dr. Bakr venne licenziato e sostituito dal Dr. Nur El Din. Fra le accuse di negligenza e frode, il Dr. Bakr parlò di una 'mafia' che era implicata nella questione piramidi da "gli ultimi venti anni". Rifiutando di fornire nominativi, il Dr. Bakr affermò, 'ho richiesto che le autorità giudiziarie preposte indagassero sull'intera faccenda, ma tale richiesta è stata respinta."'16 Agli inizi del 1994 Hawass venne reintegrato nella sua carica. Anche se ovviamente Bakr non è certo la fonte più attendibile, nondimeno risuonano distinti echi dell'ARCE. Secondo quanto scritto da Chris Ogilvie-Herald sulla rivista britannica Questfor Knowledge,17 "si disse che - la reintegrazione di Hawass - fosse stata determinata da un intervento statunitense". Come minimo Hawass sembra baciato dalla fortuna in quanto, indipendentemente da un coinvolgimento nella sottrazione di statue o dal fatto che il capo del suo dipartimento tecnico sia stato multato e incarcerato, egli resta immune a tutto. Gantenbrink non ha mai più ripreso il proprio lavoro all'interno della Grande Piramide. Ha perfino offerto alle autorità egiziane l'uso del suo robot — poiché solo un robot è in grado di addentrarsi nel pozzo d'aerazione - rendendosi volontariamente disponibile ad addestrare un tecnico egiziano per farlo funzionare, tuttavia i suoi suggerimenti non sono stati accolti.
Comunque sia, alla fine Hawass affermò che la scoperta della porta era di estremo interesse e che sarebbe stata sottoposta a ulteriori esplorazioni. Nel marzo 1996 dichiarò che la porta sarebbe stata aperta a settembre dello stesso anno.
Il mese corrispondeva, ma l'anno dì apertura della porta slittò al 2002, il 17 settembre. L'evento venne trasmesso "in diretta" dalla Fox TV negli Stati Uniti e in altri 140 paesi tramite il National Geographic Channel. L'esito finale fu il reperimento di...un'altra porta, che a dire di Hawass sarebbe stata aperta presto. Sono trascorsi sette anni, e il mondo sta ancora aspettando... Durante la diretta del 2002 Hawass fece alcuni intriganti commenti con finta noncuranza. Ad esempio, sostenne che "a edificare le piramidi non furono schiavi', bensì 'grandi Egizi"'. In seguito, disse al quotidiano arabo Al Gomhoreya che "i risultati dell'esplorazione del robot confutano le asserzioni reiterate da Ebrei e da alcuni paesi occidentali secondo cui furono gli Ebrei a costruire le piramidi".18
Naturalmente l'esplorazione di un condotto d'aerazione non produce risultati del genere. Nondimeno, un passo falso scientifico analogamente grave è che nessuno di fatto sostiene che gli Ebrei, come schiavi, abbiano mai edificato le piramidi. Per dirla in modo approssimativo, se si trattasse di un evento storico si sarebbe verificato all'incirca 1.000 anni dopo la costruzione delle piramidi. Nel mondo occidentale praticamente chiunque abbia un minimo di istruzione ne è consapevole; ma, a quanto pare, non lo è affatto uno dei principali archeologi nonché protettore del patrimonio dell'Egitto.
L'asserzione di un giornalista contattato per il presente articolo, ovvero che spesso Hawass fa un uso sconsiderato del nazionalismo, è quindi incisivamente illustrata dall'esempio di cui sopra. Ad ogni modo altri giornalisti e osservatori si sono spinti oltre, esprimendo il loro personale presupposto che Hawass sia antisemita. A mio parere, Hawass soffre di dissenteria verbale ogniqualvolta si trova davanti a una telecamera o a un microfono, il che lo induce a fare svariate dichiarazioni "curiose".

Soppressione e disinformazione

Parlando di questioni più serie, lo SCA — leggi Hawass — esercita un ferreo controllo su gran parte delle ricerche condotte in Egitto, nonché sull'eventualità e le modalità della relativa divulgazione. Tale aspetto risulta evidente nel caso di Gantenbrink, il quale ha infranto la "regola", nonché nel caso del Dr. Abbas, al cui rapporto ufficiale su Giza è stata per lungo tempo preclusa la pubblicazione. Fonti contattate per il presente articolo sostengono di avere anch'esse vari rapporti in attesa di pubblicazione, ma si frappongono sempre ritardi di vario tipo. Naturalmente questo genere di trattamento non attiene alla scienza bensì al controllo, se non addirittura a un divieto ufficiale di discutere a livello pubblico un determinato argomento. Alcuni potrebbero sostenere che vi sia un cumulo di lavoro arretrato, altri potrebbero gridare al cover-up.
Invero, per quale motivo lo SCA impone tali severe sanzioni sulla pubblicazione di rapporti scientifici senza il suo previo consenso, sanzioni che spesso si configurano nel negare l'accesso a siti archeologici egiziani? Si tratta di misure quanto meno dittatoriali, ben lungi da qualsiasi approccio scientifico.
Nessuno discute che solo l'Egitto ha la facoltà di decidere chi, quando, dove e in che misura possa effettuare scavi, anche se, alla luce della connessione fra SCA e ARCE, appare evidente che le cose non stanno davvero in questi termini. Tuttavia, una volta ottenuto il permesso, gli organizzatori e gli scienziati che partecipano dovrebbero certamente avere la facoltà di decidere quando e dove pubblicare i risultati, invece di essere letteralmente imbavagliati dallo SCA sino al momento in cui - sempre che ciò accada - tale ente giudica opportuno divulgare gli esiti, e anche in tal caso richiedendo talvolta modifiche redazionali. Fra l'altro, tutto questo accade senza alcuna supervisione esterna.
Una fonte è giunta ad affermare che l'approccio di Hawass è improntato alla disinformazione, ovvero che Hawass distorce i risultati scientifici non conformi alla storia standard dell'antico Egitto e, visto che esercita un controllo esclusivo e si erge a unico tramite, è in grado di preservare pressoché da solo lo status quo della storia egiziana. Tale "impronta di Hawass" si palesa in tutta la sua evidenza nel taglio del suo rapporto del 2009 sul livello freatico inerente alla Sfinge. A questo punto, però, il quesito cruciale è: per quale motivo? La risposta è già nota: Hawass si propone di preservare la visione comune sulla storia dell'antico Egitto. Questo è il motivo per cui spesso predilige Hancock, Bauval e West. Hawass comprende che costoro rappresentano le parti in causa più rumorose e pericolose capaci dì contrastarlo, quantunque non siano le uniche consapevoli destinatarie del suo furore. Hawass nega le scoperte non confacenti alla sua agenda, e diffama chiunque osi avere un'idea di-versa ed eviti di divulgarla tramite il suo ufficio. Nel 2008 il professor Barry Kemp ha documentato la sua ricerca presso la città di Amarna, fondata dal faraone ribelle Akhenaten. Il faraone era ovviamente disprezzato e, nei decenni seguenti alla sua morte, gli antichi Egizi cercarono di eliminare qualsiasi accenno alla sua esistenza. Secondo i rapporti, ad Amarna Kemp e il suo team reperirono resti di uno scheletro indicanti "segni di malnutrizione, estrema fatica, nonché la più bassa età di mortalità riscontrata presso scavi di siti di faraoni".19 Tali riscontri contribuiscono in modo determinante a confermare che Akhenaten instaurò un regime brutale, di cui ben pochi andavano fieri.
Ad ogni modo, le scoperte subirono immediatamente le critiche di Hawass, il quale ricorse al servizio dei notiziari di stato per accusare gli archeologi di "distorcere la storia", sostenendo che le loro scoperte "non si basavano su alcuna ammissibile prova scientifica" e aggiungendo che "per gli antichi Egizi la costruzione della città di Akhenaten era un'ossessione, come le Piramidi di Giza, e gli operai volevano realizzare un'impresa nazionale di cui andar fieri". Per i suoi commenti Hawass è stato in seguito descritto come "dedito a un vano esasperato nazionalismo".20 Hawass è peraltro orgoglioso di "aver lavorato per consolidare la legislazione relativa alle antichità dell'Egitto" e, nel 2002, di "aver operato per l'approvazione di una nuova legge che vietasse gli scavi nell'Alto Egitto...onde favorire, invece degli scavi, attività di preservazione e documentazione".21 Ovviamente Hawass va fiero di aver bloccato tutti gli scavi nell'Alto Egitto! Viene solo da chiedersi per quale motivo. Nessuno discute sul fatto che documentazione e preservazione siano importanti, ma a esclusione di ogni altra cosa - e promulgando una legge, invece di limitarsi a impartire direttive interne? Infine, intervistato in merito alla teoria del geologo Robert Schoch secondo cui la Sfinge sarebbe assai più antica delle piramidi, Hawass ha dichiarato: "Se i geologi dimostrano quanto Schoch va affermando, rimango del parere, come egittologo, che l'età della Sfinge ci è del tutto chiara."22 In sintesi, indipendentemente dai riscontri, Hawass sostiene che per lui è tutto "chiaro". Quel che è chiaro è che per Hawass l'egittologia è una religione, non una disciplina scientifica. Molti concorderebbero sul fatto che questa è "egittologia sotto gli auspici di Hawass" e sono alla disperata ricerca di un cambiamento.

Sfida all'egittologia

Sebbene Hawass possa e debba essere biasimato sotto molti aspetti, va analogamente registrato che l'egittologia in quanto disciplina scientifica necessita urgentemente di un'energica rinfrescata. Forse desta sorpresa apprendere che dal 1840 circa il paradigma della storia egiziana rimane immutato. Allo scopo di preservare un dogma, al quale Hawass e molti altri "scienziati" stanno religiosamente abbarbicati, spesso si sono accantonati validi riscontri scientifici.
Nel 1984 dalla Piana di Giza furono prelevati 85 campioni, cinque dei quali dalla Sfinge, poi sottoposti alla datazione al carbonio. I risultati ottenuti indicavano datazioni comprese fra il 3809 e il 2869 a.C., a significare che la cronologia egizia comunemente accettata relativa all'epoca di costruzione delle piramidi sgarrava di 200- 1200 anni. Bauval cita Mark Lehner: "La Piramide di Giza è di 400 anni antecedente rispetto a quanto ritenuto dagli egittologi."23
Analogamente, negli anni Cinquanta, l'aliora ispettore capo delle Antichità Egiziane Zakaria Goneim reperì all'interno della sua piramide il sarcofago intatto del faraone della Terza Dinastia Sekhemkhet. Quando venne aperto, all'interno del sarcofago non vi era alcuna mummia, si trattava di un sarcofago vuoto. In questo caso non era certo possibile incolpare i "tombaroli". Di fatto, in numerosi episodi, Grande Piramide inclusa, gli egittologi hanno identificato i tombaroli in quanto causa di un sarcofago trovato vuoto; se si trattasse di un'indagine sulla scena di un crimine, ben pochi detective trarrebbero una conclusione analoga sulla base delle prove disponibili. In realtà l'egittologia considera con sdegno antichi documenti come quelli dello storico del primo secolo a.C. Diodoro Siculo, il quale scrisse che non un solo faraone venne sepolto in una piramide costruita per sé stesso, ma che, al contrario, i faraoni venivano sepolti in un luogo segreto.
Gli egittologi preferiscono sostenere che le piramidi non sono altro che tombe — nonostante Ì riscontri indichino tutt'altro.
Lo scrittore olandese Willem Zitman si domanda come mai gli scienziati dei nostri giorni non vogliono ammettere che gli antichi Greci, come affermavano essi stessi, venivano tutti istruiti nell'antico Egitto. Al contrario, sostiene Zitman, gli scienziati preferiscono fingere che Ì Greci abbiano scoperto tutto da soli e quindi affermare che gli Egizi non apportarono alcun progresso in ambito scientifico né conoscevano alcunché di astronomia. Zitman aggiunge che nonostante Farcheoastronomia venga insegnata come disciplina scientifica dal 1983, l'Egitto è stato a malapena preso in considerazione - una ragguardevole eccezione; ed è precisamente quando si crea un vuoto di questo genere che esso finisce per essere colmato da teorie di personaggi quali Robert Bauval. Se agli egittologi non aggrada questo fatto, non dovrebbero prendersela con Bauval...
Zitman, ingegnere edile abilitato, nota inoltre che le pi-ramidi stesse sono le principali vittime dell'odierno stato dell'egittologia; infatti sostiene che quando gli egittologi si trovano a confrontarsi con problemi inerenti alle tec-niche di costruzione, i loro limiti vengono agevolmente smascherati. Questo appare evidente nel trattamento riservato al professor Joseph Davidovits, esperto francese di scienza dei materiali nonché uno fra i più eminenti scienziati mondiali di tale disciplina, all'indirizzo del quale tuttavia gli egittologi - e in particolare Hawass - hanno proferito epiteti quali idiota e simili. Evidentemente Hawass e altri suoi colleghi non arrivano a capire alcunché di quello che Davidovits sta cercando di spiegare loro. In conseguenza di tali lacune conoscitive e della refrattarietà di Hawass e colleglli a convocare esperti che li aiutino in tale materia, sull'era delle piramidi, divenuta nota come "era perduta", si è svolto ben poco lavoro. I. E. S. Edwards, ex custode delle Antichità Egizie presso il British Museum, una volta ha commentato che gli egittologi non amano le piramidi.
In fin dei conti Hawass rappresenta e riassume l'attuale stato dell'egittologia. Incolpa personaggi come West, Bauval ed Hancock di fare dichiarazioni ridicole, ma nell'agosto 1996 — mentre, guarda caso, si trovava davanti a una telecamera - Hawass si ritrovò a spostarsi goffamente lungo un tunnel che conduceva alla Sfinge, affermando: "Nessuno sa davvero cosa vi sia all'interno di questo tunnel. Ma ci accingiamo ad aprirlo per la prima volta."24 Questo sta a dimostrare ancora una volta che la sua dichiarazione del 2009 è una completa e assoluta alterazione — se non della verità, perlomeno di quanto egli aveva affermato in precedenza.
Così, nel 1996 esistevano tunnel. Tuttavia, nell'aprile 1999 Hawass apparve alla Fox TV - che, come sappiamo dalla copertura delle stravaganze del Presidente Bush, non è propriamente rinomata per il suo approccio neu-trale o scientifico — e negò l'esistenza di tunnel che dipartivano dalla Tomba di Osiride, una struttura sotterranea nei pressi della Sfinge; nell'aprile del 2009 ha ripetuto la storia, come se avesse bisogno di ribadirla una volta ogni decennio. Tuttavia, come accennato, nell'agosto 1996 venne filmato mentre di fatto camminava all'interno di un tunnel sotto la Sfinge!
Come sottolinea Bauval in Secret Chamber, la controversia riguardante Hawass e la Piana di Giza risale a molti de-cenni fa: "Nel frattempo è accaduto qualcosa di insolito che implica Zahi Hawass. Per ragioni non meglio definite egli ha iniziato a scavare davanti al tempio della Sfinge, apparentemente in collaborazione con l'Istituto Acque
Freatiche facente capo al Ministero dell'Irrigazione egiziano. Una perforazione di circa quindici metri attraverso i detriti, invece del naturale calcare dell'area ha incontrato granito rosso."25
Il granito rosso non è originario della Piana di Giza: l'uni-ca fonte è Aswan, a centinaia di miglia a sud. Proprio la presenza di granito rosso, scoperta nel 1980 nei pressi della Sfinge, dimostra che sotto la Piana di Giza si trova qualcosa. E se Hawass afferma alcunché di diverso, do-vrebbe essere considerato come un caso di "a me sembra abbia protestato troppo".

L'autore:
Philip Coppens, residente in Gran Bretagna, ha già pubblicato su NEXUS quindici articoli, il più recente dei quali è "Gòbekli Tepe: il tempio più antico al mondo" (nr. 82). Philip ha scritto numerosi libri, fra cui The New Pyramid Age (2007), ed è intervenuto in qualità di oratore alla NEXUS Conference tenutasi ne! 2007 nel Queensland, Australia.
Il suo sito web è www.philipcoppens.com e può essere contat-tato tramite email presso Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo..

Note
1. Bauval, Robert, Secret Chamber: The Questfor the Hall ofRecords, Century, Londra, 1999, p. 195; vedere inoltre www.robertbauval.co.uk/articles/articies/sc_chapt9.html
2. www.arce.org/main/about/historyandmission
3. ibid.
4. undefined
5. www.drhawass.com/blog/keeping-great-sphinx's-paws-dry
6. http ://www.drhawass.com/blog/story-sphinx
7. www.dreamscape.com/morgana/hancock.htm
8. www.drhawass.com/blog/keeping-great-sphinx's-paws-dry
9. www.drhawass.com/blog/sphinx-scientific-update-report
10. undefined
11. http ://www. egypttoday.com/article.aspx? Artici elD=7706
12. undefined
13. ibid.
14. www.dreamscape.com/morgana/hancock.htm
15. ibid.
16. ibid.
17. Picknett, Lynn e Clive Prince, The Stargate Conspiracy, Little, Brown&Co., 1999, p. 77
18. www.robertbauval.co.uk/articles/articles/hawass1 .html
19. undefined
20. ibid.
21. undefined
22. Milson, Peter (ed.), "Age of the Sphinx" (trascrizione del program-ma trasmesso il 27 novembre 1994), Broadcasting Support Services, Londra, 1994, p. 20
23. Bauval, op. cit., p. 198
24. www.dreamscape.com/morgana/hancock.htm
25. Bauval, op. cit, p. 194

Fonte:
Nexus n.83 Dic 2009-Gen 2010

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