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Articolo, datato, ma sempre attualissimo (viste le recenti vicende sulle varie "influenze" da laboratorio) del dr. Alessio Feltri (Lunar Explorer Italia)
Buona lettura

VIRUS

di Alessio Feltri

Oltre alle coincidenze inspiegate ed agli intenzionali occultamenti dei fatti, un altro tarlo minaccia il nostro attuale metodo scientifico ed anzi probabilmente è il più pericoloso di tutti. Mi riferisco alla cronica incapacità dell’essere umano di trarre le ovvie conclusioni, anche di fronte all’evidenza più sfacciata. Non mi riferisco evidentemente alla percentuale di credibilità delle giustificazioni di mogli e mariti infedeli, ma a nozioni che, pur essendo apparentemente di patrimonio comune, in realtà non sono “arrivate” mai nella conoscenza collettiva.

Visto che l’attualità ci propone le preoccupazioni per un eventuale sviluppo pandemico dell’influenza aviaria, penso che sia arrivato il momento di conoscere un po’ meglio i nostri amici virus.

Dal punto di vista della classificazione i virus hanno sempre presentato un’infinità di problemi. Inseriti a forza tra i Protisti Inferiori, in realtà hanno ben poco a che vedere con le forme di vita più primitive e questo aspetto è ancora più evidente quando si analizzino le parole usate per descriverli in tutti i testi scientifici specializzati. La frase più ricorrente è “I virus non sono né forme di vita né materia inanimata”. L’imbarazzo è evidente, non è proprio ortodosso definire un’entità qualunque dicendo ciò che non è… Ma pesando con attenzione questa frase, che cosa se ne ricava? Che i virus non sono organismi biologici, non si riproducono e non si evolvono autonomamente, ma sono composti di materia, che però è dotata di mobilità.

In parole povere, i virus sono delle macchine.

LA SIRINGA DI DIO

Che i virus non siano una forma di vita è evidente per chiunque: tutti sanno che gli antibiotici sono inefficaci contro di loro, ma spesso il dato viene trascurato ed annega nel quotidiano accumulo di informazioni inutili che ci affligge. Tanti fraintendimenti hanno una ragione semantica precisa: se esiste un’infezione virale, i virus sicuramente si riprodurranno e quindi potremmo anche supporne plausibile un’evoluzione nel tempo, ma le cose non stanno esattamente così.

Ritorniamo invece all’analisi semantica e prendiamo ad esempio un’altra frase, proveniente dal mondo scientifico, ossessivamente ripetuta dagli ignari speakers del sistema radiotelevisivo: “Il timore è che il virus, ricombinandosi, possa infettare anche l’uomo”. La sostituzione di “evoluzione” con “ricombinazione” è tutt’altro che casuale ed attiene a tutti gli effetti all’infausta categoria dell’ipocrisia scientifica. Per chiarire meglio questi concetti prendiamo in esame uno dei primi virus ad essere stato studiato approfonditamente, il batteriofago T4.

continua su

http://www.margheritacampaniolo.it/Feltri/virus.htm


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